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Il Teatro Dell’Oppressao

I giochi e gli esercizi

Giochi ed esercizi stimolanti permettono di sviluppare l’interattività e la partecipazione, per agire sui problemi delle nostre vite in un modo ludico e positivo. Si utilizzano per:

  • facilitare l’espressione delle persone più timide e sciogliere i blocchi
  • creare una dinamica di gruppo basata sulla fiducia
  • permettere ad ognuno di scoprire, divertendosi, le proprie attitudini e tendenze relazionali
  • creare un gruppo a partire dagli individui
  • far emergere i disequilibri di potere più urgenti da affrontare per il gruppo

Da 20 anni abbiamo raccolto giochi e tecniche teatrali in tutto il mondo per facilitare il lavoro sui temi più difficili. Abbiamo migliaia di giochi per lavorare sul potere, gli abusi, i privilegi, le molestie, il bullismo, le discriminazioni, il consenso, la reciprocità, la fiducia, l’intelligenza emotiva…

A questo link potete trovare il nostro manuale in inglese che presenta tanti giochi per evitare le relazioni pericolose. Provateli;)!

 

Il Teatro Immagine

Nel teatro immagine i/le partecipanti scelgono un tema e creano delle statue con i propri corpi, in interazione con altri/e partecipanti.
Questo linguaggio è fisico, metaforico, allusivo. Permette di esprimere situazioni complesse in silenzio, prima che intervenga il ragionamento.
Solo in seguito i/le partecipanti le interpretano, proiettandovi le loro problematiche.

Questa tecnica si può adattare a situazioni molto diverse: immagine di una scena ambientata nel passato per studiare i tempi verbali nelle lingue straniere, immagine di una malattia o di un disagio per comprendere i pregiudizi che l’alimentano, statue sulla prepotenza per capirne l’origine…
Il teatro immagine è uno strumento prezioso per chiarire situazioni complesse e per risolvere problemi.
Le immagini servono anche per la creazione di scene di teatro forum o di teatro invisibile dove un pubblico potrà intervenire.

Il Teatro Forum

Nel Teatro Forum, le scene che vengono presentate in pubblico sono brevi e vengono recitate due volte. La prima volta il pubblico scopre e identifica problemi ed errori.
Poi il facilitatore (il Jolly) chiede agli spettatori se si può far evolvere la situazione. La scena riparte una seconda volta e il pubblico può interromperla quando lo ritiene più opportuno, per proporre delle alternative, sostituendosi ad uno dei personaggi o creandone uno nuovo.

Il pubblico scopre così quali sono le conseguenze di ogni nuova proposta. Dopo ogni intervento, il facilitatore (o jolly) pone delle domande al pubblico per stimolare la partecipazione e la ricerca di soluzioni.
Alla fine dell’evento, il facilitatore riassume le alternative e le soluzioni che il pubblico ha considerato più pertinenti ed efficaci.

Il Teatro Invisibile

Il teatro invisibile è un evento teatrale di cui la gente non è avvisata prima. Ha lo scopo di stimolare la partecipazione e la presa di posizione intorno a un conflitto. Si usa il teatro non per manipolare la gente, ma per dare l’opportunità di intervenire su un problema chiaro, in un quadro protetto. Non si rivela mai la natura teatrale dell’evento: si vuole stimolare il dialogo intorno ad un’ingiustizia, senza parlare di teatro.

Un esempio: un uomo inizia a picchiare un cane in un posto affollato. La gente immediatamente interviene per difendere il cane. Nello stesso posto, poco dopo, un uomo comincia a picchiare la compagna. In questo caso nessuno interviene. (Attori che si fingono) passanti pongono delle domande: perché tutti intervengono quando si picchia un cane e non intervengono quando si picchia una donna? Cosa dobbiamo fare? Le domande stimolano diverse reazioni, e gli attori reagiscono in base alle proposte. Un altro esempio: durante un evento pubblico un uomo interrompe costantemente una donna che presenta l’evento. Non la lascia parlare, corregge, ‘specifica’, finché il pubblico reagisce. Allora volano domande. Cosa facciamo con questo uomo? Come mai fa così? Accadono spesso situazioni simili? In questo video un momento di questo Teatro Invisibile.

Il Teatro Giornale

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Etimologicamente IN-FORMARE significa ‘disciplinare’, imporre una forma alla mente. Il teatro giornale ha l’obiettivo di rendere manifesta la forma che cercano di imporci i mezzi di comunicazione. Diverse tecniche permettono di portare alla luce il divario tra quello che raccontano i giornali e quello che si vive. Gli spettacoli permettono a tutti/e di analizzare queste strutture mentali che ci vengono imposte.

Uno spettacolo di teatro giornale può precedere o integrare uno spettacolo di teatro forum o teatro invisibile. Lo scopo è di capire quale sistema di interpretazione ci viene imposto, decidere insieme quali alternative ci sono e che tipo di vita vogliamo.

Il Mito-Teatro

Nel Mito-teatro si creano scene usando miti e storie molto note per integrarli nella nostra epoca e osservare che significato assumono: come sarebbe la storia di Cenerentola oggi, con che scarpe e che mezzo di trasporto andrebbe, a quale festa?
Il mito-teatro è particolarmente efficace in strada dove i personaggi antichi o mitici devono confrontarsi con quelli di oggi. Perciò le nostre formazioni di mito-teatro si svolgono sempre, almeno parzialmente, per strada, permettendo di studiare come occupare piazze e strade, come utilizzare i diversi scenari della città, come attrarre la gente e come coinvolgerla.

Il Teatro Legislativo

Il teatro legislativo è complementare al teatro forum. Nel teatro forum gli spettatori provano delle soluzioni e prendono delle decisioni. Nel teatro legislativo gli spettatori vengono invitati ad assumere un ruolo di responsabilità e a proporre delle leggi.

Queste proposte vengono in seguito analizzate da persone professioniste, esperte del settore, e poi votate. Successivamente le proposte votate sono presentate alle istituzioni per diventare legge.

Il Bilancio Partecipativo

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Il bilancio partecipativo è un momento in cui l’amministrazione coinvolge cittadini/e nella scelta delle politiche e dei progetti territoriali per redigere il bilancio previsionale. In questo modo viene deciso in assemblea come investire una parte della spesa pubblica. Queste assemblee possono diventare molto lunghe e confuse; quindi per facilitare questo processo si utilizzano diverse tecniche di teatro dell’oppresso.

Con il Municipio III e IX di Roma abbiamo utilizzato il teatro immagine: cittadini e cittadine potevano esporre un problema sia in modo fisico, senza aver bisogno di essere grandi oratori, sia commentando le statue presentate da altri o dai nostri attori. In entrambi i casi l’attenzione non è mai concentrata solo su una persona e non è chi parla in modo più convincente a poter imporre il proprio punto di vista.

Questa tecnica favorisce una ricerca dinamica e collettiva sui problemi di ogni quartiere. In tempi assai rapidi, dai 30 ai 45 minuti, si può passare dall’analisi alle proposte, redigendo una scala delle priorità e procedendo al voto finale.

Il Report Teatrale

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Il Report Teatrale mette in scena rapporti di ricerca o libri complessi, in modo da renderli accessibili a tutte/i con tecniche teatrali interattive. Questa tecnica rende vivo e concreto un testo che potrebbe sembrare astratto alla maggior parte delle persone e permette di farlo conoscere anche a chi normalmente non accede a questo tipo di informazioni.

Funziona come una presentazione con delle slide, ma al posto di proiezioni e slides, la presentatrice fa apparire delle statue  o slides umane, semplici scene che illustrano i contenuti del rapporto e le situazioni di potere in gioco.

Abbiamo già messo in scena: il Rapporto Ombra della Convenzione per l’Eliminazione delle Discriminazioni Contro le Donne (CEDAW) presentato al Parlamento e alle Nazioni Unite; il libro di Anna Simone “Il Talento delle Donne” e il rapporto sul “Gender Equality Index” dell’Unione Europea sulla Parità di genere nei diversi paesi dell’UE alla London School of Economics (LSE).