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Salute

Nel Teatro Dell’Oppressa/o (TDO) si mettono in scena le situazioni dove si decide la salute delle persone e dei gruppi. Mentre non si può controllare tutto quello che accade possiamo benissimo imparare a prevenire e gestire problemi sanitari con il teatro. Si mette in scena il problema, i comportamenti che favoriscono la diffusione di una malattia e le persone intervengono nello spettacolo per trovare il migliore modo di prevenire questa. Si decide collettivamente e la comunità si mette d’accordo su un piano d’azione.

Mentre la pratica del TDO è molto diffusa nei paesi che hanno spesso dovuto affrontare imponente malattie (AIDS, Cholera, Malaria etc.) purtroppo in Europa non si è ancora usato questo metodo prezioso per prevenire la diffusione del Covid 19.

In questa pagina raccontiamo di esperienze passate, dal lavoro sulle tossicodipendenze a quello sulla Malaria o l’AIDS.

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Lavoro con i SERT sulle tossicodipendenze

Formazione degli operatori dei SERT. Creazione di uno spettacolo (video online: n°6, Flash)

Nel 2011 e nel 2012 abbiamo condotto una formazione per gli operatori di diversi Servizi di una ASL di Roma, Ser.T – DSM e Materno infantile (infermieri, medici, psichiatri, dirigenti etc.) L’obiettivo era quello di affrontare in modo ludico le dinamiche delle relazioni lavorative tra operatori e utenti e famiglie, comprese però anche quelle tra gli operatori.

Si è usato il TDO per metterle in scena e il risultato è stato uno spettacolo, “Flash”, che poi è stato presentato sia a persone esterne che a famiglie di tossicodipendenti e in comunità Terapeutica.

Questo spettacolo mostra le diverse problematiche che favoriscono la caduta nella tossicodipendenza, i momenti di tentazione, i momenti in cui un parente o un amico può ancora intervenire e i momenti in cui diventa compito, molto delicato, dei SERT. Le sfide che quotidianamente si affrontano in questi Servizi e le risposte date degli operatori e dai Servizi a questi problemi erano inserite nelle scene cosi che gli utenti hanno potuto mostrare loro stessi, dal loro punto di vista, quello che gli operatori potrebbero fare per migliorare queste situazioni cosi difficili.

Lavoro in carcere con persone vittime di tossicodipendenza (report)

A Regina Coeli in collaborazione con la ASL e l’Ufficio del Garante dei Detenuti della Regione Lazio abbiamo lavorato con un operatore del SERT sulle problematiche dei detenuti. Quando hanno cominciato ad entrare nell’illegalità, a quale tentazioni hanno ceduto, perché, e quale tentazioni li aspettano quando usciranno.

Anche questo laboratorio ha prodotto uno spettacolo che è stato poi realizzato all’interno del carcere dal titolo “Benvenuti al Grand Hotel”.- Documento: www.parteciparte.com/relazione-parteciparte-TDOa-r-coeli-1.pdf

“Flash” Lo spettacolo realizzato in una comunità Terapeutica per tossicodipendenze

A Villa Maraini, abbiamo presentato “Flash”, lo spettacolo mostra diverse possibili situazioni che portano una persona ad entrare nella tossicodipendenza, problemi relazionali, le difficoltà a uscirne, le tentazioni offerte dalle droghe e dai venditori, e le conseguenze sulla salute che questa situazione comporta, senza trascurare i problemi legati all’illegalità che generalmente l’accompagnano. Lo spettacolo ha dato loro l’opportunità di intervenire per mostrare che cosa può fare una persona tossicodipendente in queste condizioni, che cosa può fare chi la vuole aiutare, sia questa persona un famigliare, un amico, o un operatore del SERT.

Gli utenti dei diversi Servizi (Centro di Prima Accoglienza, di Orientamento e della Comunità), hanno potuto cosi allenarsi ad affrontare queste diverse situazioni e prepararsi a quello che li aspetta quando usciranno di comunità. Hanno anche potuto mostrare quali atteggiamenti vorrebbero trovare nelle persone intorno a loro. Hanno mostrato in fine come dovrebbero intervenire secondo loro i medici dei SERT.

Lavoro sulla salute sessuale e riproduttiva

Parlare di salute sessuale e riproduttiva può essere molto delicato e provocare situazioni complesse da gestire. Portare informazioni già definite considerando i beneficiari come ignoranti può complicare ancora l’intervento.

Con il teatro forum si mettono in scena le situazioni in cui si prendono decisioni legate alla salute sessuale e riproduttiva. Si mostrano situazioni irrisolte, dove un protagonista farà delle scelte problematiche. Il pubblico verrà poi a mostrare cosa si poteva fare. Con il teatro dell’oppresso in genere e il teatro forum in particolare non portiamo una verità predefinita.

È il pubblico a portare delle soluzioni, sempre diverse, assecondo delle situazioni. Si mostra cosi che ogni situazione richiede una chiara valutazione e una scelta appropriata. Questi interventi spesso si fanno con delle persone esperte che potranno poi anche dare delle informazioni non emerse, ma sempre in relazione alla curiosità e alle richieste del pubblico.

Progetto con il Planning Familial Marocchinò (report in francese, 2009)

Il progetto in collaborazione con ‘Ricerca e Cooperazione’ e il Planning Familial marocchino, è stato realizzato a Oujda al confine con l’Algeria. Coinvolgendo giovani infermiere e altri volontari, con la tecnica del teatro immagine e l’improvvisazione teatrale, abbiamo prima svolto un lavoro di ricerca per capire quali fossero le situazioni in cui si potesse intervenire relativamente a scelte a riguardo della salute sessuale e riproduttiva in quel contesto particolare. Abbiamo quindi individuato pregiudizi, false idee e le difficoltà che incontrano per aver accesso ad una corretta informazione.

Su queste problematiche abbiamo creato delle scene mostrando gli ostacoli, le trappole a cui i giovani marocchini possono andare incontro per disinformazione o per ignoranza, mostrando loro anche le gravi conseguenze che possono conseguire da scelte sbagliate.

Questo spettacolo presentato sulla spiaggia della costa, d’estate ha costituito per loro uno spazio idoneo per riflettere su questi argomenti, allenandosi poi come in una palestra a cercare collettivamente il modo migliore per affrontare scelte delicatissime per la loro vita. Di seguito potrete leggere il report del progetto e la descrizione dello spettacolo:

www.parteciparte.com/Rapport_Oujda.pdf

Progetto con l’Unicef nelle isole Comore: Malaria, AIDS, Cholera (2006)

Nelle Isole Comore In collaborazione con l’Unicef e il giornale Kashkasi, abbiamo realizzato un progetto legato a diverse problematiche inerenti alla salute in generale con particolare attenzione all’educazione sessuale e riproduttiva. Spesso il diffondersi delle malattie sessualmente trasmissibili (Aids, Sifilide, ecc) sono legate a pregiudizi, tabù, disinformazione o ignoranza.

Coinvolgendo nel progetto i giovani sia dei centri urbani che delle campagne, abbiamo voluto mettere in scena alcune di queste situazioni in cui emergessero tali problematicità. Il teatro forum permette di mettere in scena situazioni problematiche mostrandone gli aspetti critici senza trasmettere “verità” predefinite e/o indicazioni alcune rispetto a comportamenti e soluzioni adeguate.

Pertanto nonostante gli argomenti fossero delicati da trattare in una comunità islamica, abbiamo scelto di rappresentarle all’uscita delle moschee e sia la comunità che e i capi religiosi non solo non si sono mostrati scandalizzati da questa iniziativa ma anzi l’anno appoggiata sostenendo le decisioni prese collettivamente in piazza attraverso gli interventi dei partecipanti e riconosciuti efficaci.

Lavoro a Marsiglia con il Planning Familial nelle scuole e piazze della città (2004-2005)

Lo spettacolo “Silence, ils s’aiment” è stato rappresentato nelle scuole di Marsiglia forse più di mille volte. E’ la storia di una ragazza di 16 anni che vuole avere il suo primo rapporto sessuale e quindi chiede e cerca consigli su come comportarsi. Per questo si rivolge al medico di famiglia che non la prende sul serio e si rifiuta di prescrivergli la pillola.

Quindi cerca di parlarne con la madre, fingendo di parlare di una sua amica. La madre rimane scandalizzata dal fatto che la sua amica abbia rapporti sessuali a soli 16 anni e quindi chiude il discorso. Si rivolge allora ad una amica che la convince che agli uomini non piacciono i preservativi e usandolo rischierebbe di rovinare il suo primo rapporto. Alla fine quando prova a parlare con il compagno delle scelte da prendere per un rapporto sicuro, lui appare disinteressato come se se il problema non lo riguardasse rifiutandosi anche di fare il test.

La storia finisce con lui che si rifiuta di usare il preservativo e lei che come una donna su tre in Francia si troverà ad affrontare un aborto. Questo spettacolo non suggerisce risposte, ma permette a ciascun partecipante di riflettere sulle diverse scelte possibili che questa storia propone. Ci si può esercitare a convincere il partner della necessità di usare il preservativo, che usarlo non vuol dire la rovina del rapporto, oppure convincerlo a fare le analisi di controllo ecc.

Favorire scelte di salute sessuale e riproduttiva adeguate consapevoli della coppia evitando, come spesso accade, di scaricare il problema solo sulle spalle della donna che se ne fa carico e che magari finisce per sentirsi accusata di essere un assassina quando poi decide di abortire.